Arturo Ferrarin

 
 

Nato a Thiene (Vi) il 13 Febbraio 1895, conseguì il brevetto di pilota milirare nel 1917 e nello stesso anno fii nominato sottotenenre di complemento.

Partecipò a numerose azioni di combattimento nella prima guerra mondiale come pilota da caccia, guadagnandosi una medaglia d'argento al valor militare.

Istruttore pilota anche di acrobazia, dopo la fine della guerra mise in luce tutto il suo ardimento e tutta la sua perizia in ogni parte del mondo, con imprese che hanno fatto la storia dell'aviazione. Il 14 Febbraio 1920 partì da Roma con un vecchio SVA, residuato bellico e rabberciato alla meglio, e con un prodigioso volo durato 109 giorni, percorrendo la distanza di ben 17.000 chilometri, raggiunse Tokio, meritandosi la "Spada del Samurai ,massima onoreficenza giapponese. Nell 922 partecipò alla Gran Coppa Italia, e nel 1926 e 1927 alla Coppa Schneider, gara di alta velocità per idrovolanti. Successivamente, per conto del governo Italiano, compì numerose missioni di propaganda in Spagna, Polonia, Francia, Belgio e Inghilterra.

Nel 1928, avendo a fianco l'amico Carlo Del Prete, conquistò all'ìtalia due importanti primati mondiali: quello di durata e distanza in circuito chiuso (58 ore e 43 minuti con 7666 chilometri) e quello di distanza senza scalo, con un volo dall'Italia al Brasile di 7181 chilometri. Per queste imprese Ferrarin fu decorato ai medaglia d'oro al valore aeronautico. Raggiunto il grado di Tenente Colonnello, la sua meravigliosa carriera fu stroncata da un incidente nel corso di un volo di collaudo a Guidonia (Roma) il 12 luglio 1941.